Recensioni da Lucca 2011: HYOUTAN! - Desire Boy



Buongiorno miei 3 lettori.

Faccio qualche saltello, sorseggio thé verde e vi dò un bacino.



Toh.






Oggi, camminando per casa, ho deciso di rileggermi qualche compera da Lucca e la mia scelta è andata su Hyoutan!


Cito dal loro sito:


Hyoutan! Un gruppo di 4 ragazze con la passione per i manga! [...]Ci siamo conosciute su internet, vagando per Forum e GDR e abbiamo scoperto di avere questa passione in comune per il disegno manga da un paio di anni circa, anche se alcune di noi si erano conosciute già qualche tempo prima di formare il gruppetto che è diventato poi "Hyoutan!". Ultimamente (da circa un annetto) ci siamo avvicinate parecchio e dopo aver discusso al lungo sul fatto che pubblicare manga in Italia non è facile per gli italiani, ci è saltata in mente questa balzana idea della Rivista Fanzine, un progetto bellissimo che, abbiamo appurato, anche altri prima di noi erano riusciti a realizzare.


E quindi, questo è il frutto del loro lavoro:








Niente, ci ho dato una lettura approfondita post-post lettura (visto che me la sono riletta due volte, come un po' tutte le fanzine che compro) e ho deciso di recensirla.
Perché?


Che domanda del cavolo. :°°D
Insomma, la gente fa recensioni per esprimere una propria opinione su qualcosa, per fare critiche costruttive e perché ci tiene.


Perché?


Perché è interessante vedere come gli altri ragazzi lavorano e dare un'opinione sul loro operato, e insomma, per far conoscere anche un po' queste realtà, così che il settore delle autoproduzioni acquisti un certo spessore.


Perché?


Oh, ma me li volete levare dalle balle 'sti bimbetti cagacazzo?! Andate a chiedere "Perché?" a quel pedofilo di Papà Castoro, io devo andare avanti a scrivere recensioni.

Per-



*calciorota*



Ok, spero di non essere troppo cattiva.

Farò una recensione molto approfondita e partiremo con la prima storia, Desire Boy, di Francesca (Chichiri) Landi. 


Dunque. In generale, posso dire che Chichiri ha uno stile influenzato tantissimo da Yuu Watase, (quello della vecchia scuola), e questo per un primo momento va bene, ma successivamente diventa problematico. Quello che le consiglio, anzi ti  (la leggerai, questa recensione? posso parlare in seconda persona?) è di non aver paura di osare.
Di mostrare di più te stessa, non solo nella storia o nelle tematiche, ma anche nello stile. Insomma, so che magari non è il tuo primo pensiero, perché preferisci esercitarti sulla tecnica o sul migliorare magari la comunicazione narrativa, ma se ti do' questo consiglio è per una ragione ben precisa: quando un lettore vede una tavola, non nota come prima cosa la linea che usi o come racconti. Nota il tuo stile.

C'è un certo momento della vita di un fumettista, dove deve cominciare a trovare una identità stilistica, per far sì che chiunque veda una sua tavola, possa dire: "È di Francesca Landi!" È molto importante essere riconoscibili agli occhi del pubblico, perché per loro è un sinonimo di garanzia. Quando vedono il tuo stile da qualche parte, si fermano e dicono: "È suo, ne sono sicura!" e magari, solo perché vedono che ci sei tu, si fermano a dare un'occhiata.
Purtroppo se il nostro stile riconduce troppo allo stile di qualcun'altro, la prima persona che salterà alla mente del lettore, non è colui che ha lo stile influenzato dall'autore famoso, ma QUELL'autore famoso. E magari, col fatto che vedono poca intraprendenza sotto questo punto di vista, partono prevenuti.

So che questo discorso contrasta magari con l'idea di un esordiente che si rifà all'autore famoso, ma c'è sempre da considerare il mercato a cui ci rivolgiamo.

Da noi c'è molta voglia di vedere personalità nuove. E spesso personalità nuova, significa anche uno stile nuovo, originale.
Quindi, d'ora in avanti non trascurare questa cosa. 
Questo è un consiglio spassionatissimo.


Prenditi tutto il tempo che vuoi. Non metterti lì con l'intenzione di ribaltare il tuo stile, perché non ci riuscirai. Devi piano piano aprirti verso nuove letture e cominciare a considerare magari, un modo tuo e personalissimo di disegnare le persone. Staccarti un po' dalla tua "mamma stilistica" che è la Watase. Sei molto affezionata a lei e al suo stile, ma prima o poi dovrai staccartene. ;)


Anche io ho avuto un breve periodo un papà stilistico, Ken Akamatsu. Già, non ci credo nemmeno io.




Ora parliamo dell'opera in rivista. Mi baserò su quanto ho letto e per il momento, da lettrice e non da piccola autrice quale sono, mi azzarderò a dire che va subito troppo al sodo.
O MEGLIO. 
Hai cercato di dare importanza a troppi personaggi in troppo poco tempo.
In 30 pagine, ci fai conoscere:


-I due del prologo. (che non sapendo chi sono, li consideriamo "a parte")
-L'incantatrice.
-Sho.
-Focus.
-Frahyl.
-Yuri.
-Un certo "Alex".
-Ishiw.


Tutti in una volta.
Carichi il lettore di così tanti personaggi, così tante informazioni, che purtroppo si fatica a imprimerli in testa. Penso che avresti potuto fare un lavoro migliore presentandoceli poco alla volta. Magari, potevi partire parlando di Frahyl, Yuri, i due del prologo, Sho e Focus.


A mio parere, il flashback dell'incantatrice poteva avvenire anche dopo. Bastava già il flashback dell'inizio a creare un'atmosfera di mistero, sufficiente a dare appeal alla storia e, sempre a mio parere, la faccenda magica potevi introdurla successivamente in un altro modo.
Così già presenti due discostamenti dalla linea temporale (in successione, per altro) che assieme appaiono un po' eccessivi e possono confondere le idee.
Inoltre, col fatto che hai inserito un prologo molto mistico, avresti potuto inserire un richiamo a quel prologo durante il capitolo. Perché un lettore legge la vicenda e capisce che questo prologo magico del velo di Shinjitsu non c'entra nulla. Viene percepito come "di troppo".


Stessa cosa, potevi introdurre dopo la tipa sconosciuta e Ishiw, perché sono co-co-protagonisti e di per sé non sono essenziali in questa parte di storia, anzi, come ho già detto, affollano un po' la vicenda. Potevi mostrarli come personaggi di sfondo, ma evitare di approfondirli o dare loro eccessivo spazio.


L'ultimo personaggio di cui devo parlare è Alex.
Lui è stato quello che mi ha mandato in panico. Quando si è parlato di lui, ho scollegato il cervello. Non ho più capito cosa è successo, qual'è il rapporto fra lui, Frahyl e Yuri. Addirittura, l'ho capito solo con quest'ultima lettura e in un certo senso è ciò che mi ha spinto a scrivere la recensione.
Introduci questo altro tipo a voce e gli dai una certa importanza, visto che Yuri sembra geloso di lui. Ma essendo per il momento totalmente marginale in una vicenda dove appunto c'è già folla, semplicemente i casi sono due: o il lettore ignora le informazioni che hai dato su di lui e tutto il relativo dialogo; (quindi si lascia anche scappare la parte dei sentimenti di Yuri), oppure confonde Yuri e Alex, come ho fatto io.
In una prima lettura mi sono parsi la stessa persona ed è questo che mi ha mandato in casino, perché mi sono ricordata che invece quello era Yuri e quindi non ho più capito che era successo;  proprio in questo momento arriva Ishiw che aggiunge confusione alla scena.


Insomma hai messo un po' troppa carne al fuoco.


...




Ultimissima cosa aggiunta alla fine. Perché un tipo a caso passa e la spinge di sotto? Non te lo sei chiesta? Mi sa che i lettori sì. X°D Potevi fare che parlando e scherzando, per sbaglio Yuri la spingeva di sotto.




...




ALTRA COSA MI ERO DIMENTICATA. X°DDDDDDD
Mi pare un po' strano che lei non si stupisca che un tipo la prende al volo mentre sta cadendo da un ponte altissimo.
È una reazione abbastanza inusuale, non è molto convincente, insomma, ecco.








Con le critiche da lettrice ho finito, ora passo a quelle da autrice.
E sarò puntigliosa. è_é


Parlo un po' dal pulpito da cui viene la predica (??) perché sono conscia del fatto che quest'anno la mia storia nella mia, di fanzine, era semplicemente inguardabile.
Ma prima di tutto, per colpa del mio pc, non sono riuscita a notare delle orribili discrepanze di colore nelle zone nere. Mea culpa. No, culpa del mio monitor e della conversione in cymk che non dovevo fare.
Quindi so che può capitare.


In questo caso, ho notato che la scansione delle tavole non era sempre ottimale. In alcune vignette vedevo la linea del retino. Inoltre, spesso ho visto la linea della matita e lo sporco sulla tavola. Stà attentissima a queste cose, mi raccomando.
C'è stato un po' di casino con le dimensioni della stampa, immagino. 


A pagina 6: un dialogo viene tagliato di brutto. "Che sciocchezze".
Non so cosa sia successo, ma dovresti risolvere la faccenda non uscendo mai dalla gabbia interna quando inserisci i dialoghi.

(Sai che le tavole hanno una gabbia interna, vero? Quella serve per evitare questo genere di cose. ;) Le cose importanti lasciale sempre dentro, o in fase di macello con le stampe o rilegatura larga, te le mangi via)



Tra la pagina 11 e la pagina 12: (questo non è una correzione, ma un consiglio a livello personale) avresti potuto creare una transizione d'effetto imparando dai registi. Spesso inseriscono scene consecutive per sottolineare il fatto che due scene avvengono nello stesso momento. Visto che Sho e Focus fanno più o meno lo stesso movimento, potevi mettere una vignetta dove Focus si stiracchiava e nella pagina successiva una vignetta lunga dove Sho, assecondando lo stesso movimento (e nella stessa direzione) si appoggiava sul terreno.
In questo modo creavi un'azione consecutiva molto d'effetto.



Pagina 14: Trovo carino come hai usato il retino per ammorbidire i contorni degli occhi. Funziona.


Pagina 16: Si vede una linea che divide in due i capelli di Yuri. Che in verità è esattamente la linea della vignetta. Non so se è fatta apposta o cosa, boh. Era solo per fartelo notare.


Pagina 18:  La seconda vignetta si capisce pochissimo. Ho faticato per capire cos'era, magari avresti dovuto sottolineare i contorni esterni di Yuri, così da staccarlo da Ishiw e far comprendere di più la vignetta. Davvero, ho faticato. :°D Forse è anche un po' colpa delle linee cinetiche che confondono anche di più la cosa.


Pagina 19:  Chi è che dice: "Oh! Un ottimo scoop per il giornalino della scuola!"
Ah! È un'altra persona in più? ò_ò E chi è?


Pagina 20:  Qua mi sa che hai messo male la prima vignetta, perché il retino e la linea divisoria finiscono prima di un centimetro, ma la lineart no.


Pagina 21: Come mai c'è quello spazio strano in alto sulla pagina? Ha un significato? Spazio vuoto significa pausa. Stacco narrativo. Ma non credo che ce ne sia uno, visto che subito dopo c'è la risposta a una battuta della pagina prima. ;)


Pagina 22:(non è una correzione, ma un consiglio personale) avresti potuto rendere molto meglio la tensione della caduta, con una bella inquadratura cinematografica.
Nel cinema questo genere di cose sono all'ordine del giorno. Scene di tensione come questa i registi le sanno rendere benissimo. Magari, potresti provare a documentarti sull'uso dell'inquadratura nel cinema, perché aiuta moltissimo. In generale, ci sono registi molto capaci in questo senso, come Steven Spielberg, Christopher Nolan, Danny Boyle. In generale tutti i film vanno bene, perché queste sono basi di cinematografia. Ma ti consiglio di dare una particolare occhiata ai film di questi registi.


Comunque, tornando in topic, secondo me, al posto della visuale laterale e lei che grida "No!", avresti potuto usare una scena di questo tipo:














Grazie ad una ripresa come questa, puoi comunicare con una sola immagine:


-Che lei sta cadendo.
-Che la distanza dal suolo è TANTA.
-Che ne è terrorizzata.


Inoltre, se conti che la vignetta suddetta dovrebbe trovarsi dopo un giro-pagina, il lettore si ritroverà questa vignetta schiaffata in faccia e ne rimarrà assolutamente sorpreso.


Però tutte le cose hanno un prezzo. Ti devi impegnare tantissimo per fare lo sfondo, perché è un peccato mortale non curare lo sfondo in una vignetta come questa. Devi far capire che c'è una strada, là sotto, (o qualsiasi cosa tu voglia, anche solo acqua.) che il ponte è veramente, ma veramente in alto. Inoltre devi curare bene la ringhiera. So che nella tua storia non c'è una ringhiera, sul ponte, ma ti assicuro che di ponti costruiti così non ne esistono.


Anche se è per auto, le ringhiere sono obbligatorie. (anche perché c'è comunque un marciapiede)




Fine.
Ho finitissimo. Ho detto proprio tutto ciò che dovevo dire. Ma proprio tutto. Tutto ciò che ho pensato leggendolo, te l'ho scritto.
Certo, c'è da dire che per essere un'autoproduzione, la qualità è piuttosto buona. 
A livello di tecnica siamo buonissimi, basta vedere che bel lavoro hai fatto nella copertina! Sono copic? Lo sai che li hai sfumati DA-DIO?
Poi, l'inchiostrazione qui è ottima. Hai modulato nei punti giusti per dare profondità.


E voi 3 lettori, ci vediamo fra qualche giorno per la recensione di Cursed Moon di Giulia "Myu" della Ciana!


GNAPPA.





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2 commenti:

Jessica ha detto...

Complimenti per questa recensione, anche se non conosco il fumetto di cui parli, l'ho letta con molto interesse! *_*

Ilenia Gennari ha detto...

Grazie Jessica. :D Beh, allora ti consiglio di andarla a comprare il prossimo Lucca. ;P

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