Recensioni da Lucca 2011: HYOUTAN! - Cursed Moon


ZOMP!

Buonasera.


Come vedete, ho ribaltato completamente il blog. Ha una grafica molto più ordinata, meno tirata su a caso, ma più BRR.

In realtà tutto questo freddo ha un senso. Ma boh, vedremo.



NELFRANTANTO


Sono di nuovo qui con una seconda recensione: Cursed Moon, dalla fanzine autoprodotta Hyoutan! come avevo anticipatamente anticipato qui.

(Chiedo scusa alla precedente recensita, che mi son scordata di mettere la trama del suo fumetto nella recensione. D'ora in avanti lo farò..)

Premetto: Sono una grandissima rompicazzo puntigliosa. Quindi, se vi sembro eccessiva, è probabile che io lo sia.

Cursed Moon
Selene MoonLight, una ragazzina italo-americana dai lunghi capelli argentati, si trasferisce a Roma per un periodo di vacanza a casa di suo "zio" Nerito. Ma non poteva di certo immaginare che si sarebbe imbattuta nel ragazzo più strano e psicolabile che potesse capitarle! Endimione Lico, nipote biologico di Nerito, anche lui trasferitosi dallo zio. Per cominciare, il loro primo incontro non è certo dei migliori! Selene sperimenta in prima persona la natura un po' contorta, esagerata e folle del ragazzo; [...] Senza contare che sia Lui, che Selene, custodiscono un grande segreto ciascuno, che ha a che fare con le notti di Luna Piena e di Luna Nuova....e la volontà degli Dei.

La storia si apre con una bella premessa mistica che parla di Zeus che condanna gli altri dei a reincarnarsi perché giocano con le vite dei mortali.
(Riflessione mia: Zeus, questa è ipocrisia bella e buona. Non eri tu che ti trasformavi in toro per violentarti le fanciulle degli altri?)

(Vabbè, ma Zeus era un tamarro fedifrago, ci può anche stare, volendo.)

Continuamo!
Niente da dire qui, è abbastanza apposto. Forse, solo nella prima pagina, l'ultimo dialogo si nota poco, io l'avrei fatto anche questo a sfondo bianco.
Bellina davvero l'introduzione, comunque. Mi piace il tuo stile, soprattutto gli occhi. Non saprei dire cos'è, esattamente. Però mi piace.

In generale noto un buonissimo uso dello storytelling. (Molto interessante il passaggio tra pagina 9 e 10. :D) Però noto che c'è ancora qualche titubanza sugli sfondi. Per esempio, non ti ho visto disegnare neanche uno sfondo in prospettiva; questo è male. Gli sfondi con delle belle prospettive sono molto dinamici, usare l'assonometria come hai fatto tu, spesso può smorzare un po' troppo, come nella vignetta dove lei guarda la scaletta dell'albero: solo lei è in prospettiva e questo fa un bel po' strano. ;)
Consiglio anche a te quello che ho consigliato alla tua collega: NON rinunciare MAI ad una buona inquadratura; se hai un'idea in mente, non cercare di cambiarla perché non sei in grado di disegnarla: cerca un compromesso. Prova prima di tutto ad imparare le basi della prospettiva.
La trovi tranquillamente su Internet e la cosa bella è che non hai bisogno di prendere misure esatte. Una volta imparato il metodo, la puoi applicare anche in maniera intuitiva.

Insomma, comincia con i cubi e le costruzioni e vai avanti per livelli aiutandoti con fotografie di riferimento e studi dal vero, arriverai presto a fare sfondi come questo:






Bello vero? Io lo adoro. Sono due splash page affiancate. E una vignetta così è tanto difficile quanto comunicativa. Non so se sia una foto trasformata in retino, ma non credo. Mi pare proprio che sia disegnata e retinata. Può darsi che sia una foto ricalcata. Boh. Sinceramente la cosa non mi interessa. È BELLA.

Personalmente non ricalco mai gli sfondi. Me li studio per bene, a volte faccio pure le piantine, e poi le costruisco nella scena. Successivamente inserisco i personaggi.
Ti consiglio tantissimo di guardarti bene i lavori di Asano Inio. È un genio dello storytelling, molto sottovalutato, secondo me.

In generale hai fatto buon uso dei retini, non soffocano, ma le pagine non sono neanche eccessivamente vuote. In generale non ho più nulla da dirti, ti dirò le cose nel dettaglio:

Pagina 1: Già detta la cosa del dialogo.

Pagina 8:  (non è una correzione, ma un consiglio personale) A parer mio, i quadratini che indicano il cambio di scena, qua sono superflui. Il lettore capisce benissimo che avviene un cambio di scena. Addirittura, chi non ha dimestichezza col linguaggio del fumetto, potrebbe non intuire cosa significano.

Pagina 12: Lui è di spalle, lei nota i suoi occhi dorati. Una persona come può notare il colore degli occhi di una persona di spalle e per di più da più di un metro di distanza? La cosa è un pochetto forzata. Sappi che potevi benissimo farle notare la cosa più avanti) ;)

Pagina 15:  Fai attenzione a come costruisci gli sfondi. Il pavimento della casetta è TROPPO sottile. Non potrebbe mai reggere il peso di anche solo una persona.
Qua non si vede granché, ma il pavimento di una casetta sull'albero tendenzialmente è retto da delle travi messe obliquamente o perpendicolarmente e spesso ci sono più di uno strato di assi per renderlo solido.




Pagina 16: Credo che sarebbe stato meglio spostare il baloon con scritto "Ah giusto... ma tu chi sei?" in quella zona vuota in alto. Il percorso visivo c'era comunque, e quella zona vuota non fa più sembrare non-equilibrata la terza vignetta.

Stessa cosa anche a pagina 23.

Pagina 25: Qua hai una scena simile a quella che ho recensito alla tua collega. C'è sempre un personaggio che sta per cadere, quindi penso che anche qui si possa giocare con l'inquadratura.
Lei sta per cadere da un posto alto, dico bene? E allora perché non accentuare la cosa con un'inquadratura dal basso?
In questo modo si accentua l'altezza della loro posizione. È psicologia. ;P




Fine.

Ci vediamo per la prossima recensione di Brothers e nel frattempo comparirò magari tra una recensione e l'altra con qualche bozza o novità.

GNAPPA!

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Recensioni da Lucca 2011: HYOUTAN! - Desire Boy



Buongiorno miei 3 lettori.

Faccio qualche saltello, sorseggio thé verde e vi dò un bacino.



Toh.






Oggi, camminando per casa, ho deciso di rileggermi qualche compera da Lucca e la mia scelta è andata su Hyoutan!


Cito dal loro sito:


Hyoutan! Un gruppo di 4 ragazze con la passione per i manga! [...]Ci siamo conosciute su internet, vagando per Forum e GDR e abbiamo scoperto di avere questa passione in comune per il disegno manga da un paio di anni circa, anche se alcune di noi si erano conosciute già qualche tempo prima di formare il gruppetto che è diventato poi "Hyoutan!". Ultimamente (da circa un annetto) ci siamo avvicinate parecchio e dopo aver discusso al lungo sul fatto che pubblicare manga in Italia non è facile per gli italiani, ci è saltata in mente questa balzana idea della Rivista Fanzine, un progetto bellissimo che, abbiamo appurato, anche altri prima di noi erano riusciti a realizzare.


E quindi, questo è il frutto del loro lavoro:








Niente, ci ho dato una lettura approfondita post-post lettura (visto che me la sono riletta due volte, come un po' tutte le fanzine che compro) e ho deciso di recensirla.
Perché?


Che domanda del cavolo. :°°D
Insomma, la gente fa recensioni per esprimere una propria opinione su qualcosa, per fare critiche costruttive e perché ci tiene.


Perché?


Perché è interessante vedere come gli altri ragazzi lavorano e dare un'opinione sul loro operato, e insomma, per far conoscere anche un po' queste realtà, così che il settore delle autoproduzioni acquisti un certo spessore.


Perché?


Oh, ma me li volete levare dalle balle 'sti bimbetti cagacazzo?! Andate a chiedere "Perché?" a quel pedofilo di Papà Castoro, io devo andare avanti a scrivere recensioni.

Per-



*calciorota*



Ok, spero di non essere troppo cattiva.

Farò una recensione molto approfondita e partiremo con la prima storia, Desire Boy, di Francesca (Chichiri) Landi. 


Dunque. In generale, posso dire che Chichiri ha uno stile influenzato tantissimo da Yuu Watase, (quello della vecchia scuola), e questo per un primo momento va bene, ma successivamente diventa problematico. Quello che le consiglio, anzi ti  (la leggerai, questa recensione? posso parlare in seconda persona?) è di non aver paura di osare.
Di mostrare di più te stessa, non solo nella storia o nelle tematiche, ma anche nello stile. Insomma, so che magari non è il tuo primo pensiero, perché preferisci esercitarti sulla tecnica o sul migliorare magari la comunicazione narrativa, ma se ti do' questo consiglio è per una ragione ben precisa: quando un lettore vede una tavola, non nota come prima cosa la linea che usi o come racconti. Nota il tuo stile.

C'è un certo momento della vita di un fumettista, dove deve cominciare a trovare una identità stilistica, per far sì che chiunque veda una sua tavola, possa dire: "È di Francesca Landi!" È molto importante essere riconoscibili agli occhi del pubblico, perché per loro è un sinonimo di garanzia. Quando vedono il tuo stile da qualche parte, si fermano e dicono: "È suo, ne sono sicura!" e magari, solo perché vedono che ci sei tu, si fermano a dare un'occhiata.
Purtroppo se il nostro stile riconduce troppo allo stile di qualcun'altro, la prima persona che salterà alla mente del lettore, non è colui che ha lo stile influenzato dall'autore famoso, ma QUELL'autore famoso. E magari, col fatto che vedono poca intraprendenza sotto questo punto di vista, partono prevenuti.

So che questo discorso contrasta magari con l'idea di un esordiente che si rifà all'autore famoso, ma c'è sempre da considerare il mercato a cui ci rivolgiamo.

Da noi c'è molta voglia di vedere personalità nuove. E spesso personalità nuova, significa anche uno stile nuovo, originale.
Quindi, d'ora in avanti non trascurare questa cosa. 
Questo è un consiglio spassionatissimo.


Prenditi tutto il tempo che vuoi. Non metterti lì con l'intenzione di ribaltare il tuo stile, perché non ci riuscirai. Devi piano piano aprirti verso nuove letture e cominciare a considerare magari, un modo tuo e personalissimo di disegnare le persone. Staccarti un po' dalla tua "mamma stilistica" che è la Watase. Sei molto affezionata a lei e al suo stile, ma prima o poi dovrai staccartene. ;)


Anche io ho avuto un breve periodo un papà stilistico, Ken Akamatsu. Già, non ci credo nemmeno io.




Ora parliamo dell'opera in rivista. Mi baserò su quanto ho letto e per il momento, da lettrice e non da piccola autrice quale sono, mi azzarderò a dire che va subito troppo al sodo.
O MEGLIO. 
Hai cercato di dare importanza a troppi personaggi in troppo poco tempo.
In 30 pagine, ci fai conoscere:


-I due del prologo. (che non sapendo chi sono, li consideriamo "a parte")
-L'incantatrice.
-Sho.
-Focus.
-Frahyl.
-Yuri.
-Un certo "Alex".
-Ishiw.


Tutti in una volta.
Carichi il lettore di così tanti personaggi, così tante informazioni, che purtroppo si fatica a imprimerli in testa. Penso che avresti potuto fare un lavoro migliore presentandoceli poco alla volta. Magari, potevi partire parlando di Frahyl, Yuri, i due del prologo, Sho e Focus.


A mio parere, il flashback dell'incantatrice poteva avvenire anche dopo. Bastava già il flashback dell'inizio a creare un'atmosfera di mistero, sufficiente a dare appeal alla storia e, sempre a mio parere, la faccenda magica potevi introdurla successivamente in un altro modo.
Così già presenti due discostamenti dalla linea temporale (in successione, per altro) che assieme appaiono un po' eccessivi e possono confondere le idee.
Inoltre, col fatto che hai inserito un prologo molto mistico, avresti potuto inserire un richiamo a quel prologo durante il capitolo. Perché un lettore legge la vicenda e capisce che questo prologo magico del velo di Shinjitsu non c'entra nulla. Viene percepito come "di troppo".


Stessa cosa, potevi introdurre dopo la tipa sconosciuta e Ishiw, perché sono co-co-protagonisti e di per sé non sono essenziali in questa parte di storia, anzi, come ho già detto, affollano un po' la vicenda. Potevi mostrarli come personaggi di sfondo, ma evitare di approfondirli o dare loro eccessivo spazio.


L'ultimo personaggio di cui devo parlare è Alex.
Lui è stato quello che mi ha mandato in panico. Quando si è parlato di lui, ho scollegato il cervello. Non ho più capito cosa è successo, qual'è il rapporto fra lui, Frahyl e Yuri. Addirittura, l'ho capito solo con quest'ultima lettura e in un certo senso è ciò che mi ha spinto a scrivere la recensione.
Introduci questo altro tipo a voce e gli dai una certa importanza, visto che Yuri sembra geloso di lui. Ma essendo per il momento totalmente marginale in una vicenda dove appunto c'è già folla, semplicemente i casi sono due: o il lettore ignora le informazioni che hai dato su di lui e tutto il relativo dialogo; (quindi si lascia anche scappare la parte dei sentimenti di Yuri), oppure confonde Yuri e Alex, come ho fatto io.
In una prima lettura mi sono parsi la stessa persona ed è questo che mi ha mandato in casino, perché mi sono ricordata che invece quello era Yuri e quindi non ho più capito che era successo;  proprio in questo momento arriva Ishiw che aggiunge confusione alla scena.


Insomma hai messo un po' troppa carne al fuoco.


...




Ultimissima cosa aggiunta alla fine. Perché un tipo a caso passa e la spinge di sotto? Non te lo sei chiesta? Mi sa che i lettori sì. X°D Potevi fare che parlando e scherzando, per sbaglio Yuri la spingeva di sotto.




...




ALTRA COSA MI ERO DIMENTICATA. X°DDDDDDD
Mi pare un po' strano che lei non si stupisca che un tipo la prende al volo mentre sta cadendo da un ponte altissimo.
È una reazione abbastanza inusuale, non è molto convincente, insomma, ecco.




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