E anche "mangaka" fallisce


Non so perché, la cosa non mi sorprende.
Non per cattiveria, ma me lo aspettavo. Da una parte, speravo che la mia previsione fosse errata, ma evidentemente non è così:
-Molte persone non hanno comprato per il costo eccessivo; dite quello che volete, ma secondo me il prezzo era altino. Non sono cento pagine, sono una sessantina. Non credete che sia un po' troppo? D'altronde, io ho comprato perché volendo alimentare il fenomeno, cerco di mostrare il mio interesse, così ho risparmiato metà della mia mancia settimanale come ogni povera cristiana e me lo sono preso. Facile, dire: ohn, no, cavolo, nessuno pubblica nulla, se sei il primo a non comprare qualcosa di nuovo.
-La gente è chiusa.
No, ho già ripetuto e sinceramente comincio a stancarmi. Ancora non capisco gli "otaku" che snobbano il manga italiano. L'abbiamo ripetuto tante volte, io e gli altri, ma la gente continua di testa propria, boh. E non siamo noi che lo diciamo, ma molti giappponesi la pensano come noi, anche editori.
Tanto, io come tanti altri punteremo al mercato francese, chiedetevi perché.


Queste cose mi portano davvero tanta tristezza, perché come al solito gli italiani sanno essere menefreghisti e poi SI LAMENTANO che niente viene fatto qua. Sono i primi a contribuire a questo blocco e si lamentano del mercato in stallo. Cioè, veramente, fate come volete.
Ricordate che però ci sono persone che scrivono soprattutto per voi, per farvi divertire, emozionare, piangere. Queste persone si fanno un culo così per far sì che il fumetto di scuola manga venga rivalutato e voi "otaku" ringraziate così. Complimenti, davvero. Siete dei cafoni, ma soprattutto degli ingrati.

Tornatevene a guardare Naruto, chiudetevi in voi stessi, mi raccomando, continuate così, stiamo andando forte.

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8 commenti:

Salvatore Nìves ha detto...

Beata te Nari che trovi ancora la forza di indignarti...e fai bene a farlo. Perchè le cose NON vanno bene per niente e appunto, è davvero molto triste vedere che sono soprattutto i lettori a non apprezzare nemmeno l'IPOTESI di un qualcosa di diverso. Finchè è tutto made in japan, anche se fa schifo, va bene uguale.

Io ormai mi son rassegnato e certe cose manco le noto più...ho semplicemente tolto il mercato italiano dalle mie possibili chance, diciamo così.

Per quanto riguarda mangaka quoto in pieno tutto

TeaSe ha detto...

anche io appena ho visto la rivista non le ho dato un gran chè come vita.
E' inutile come hai detto ancora in troppi reputano il fumetto giapponese migliore dell'italiano solo perchè è giapponese; vero anche però che ho visto un sacco di lavori italiani che vengono pubblicati o che stanno cercando in Euro manga di essere pubblicati che non valgono tutte le attenzioni dategli o...cioè...girando nel web c'è tanta gente nello stesso modo italiana ma che ha una tecnica migliore mache non riesce a farsi notare o avere fiducia dagli editori. boh...vabbè...non sono stata per niente chiara.

Ilenia Gennari ha detto...

No, sei stata chiarissima. °° Effettivamente, secondo me, gli italiani non si sono ancora accorti che gente con voglia di fare e capacità c'è davvero. Il nostro gruppo del Fattore manga è composto di gente che il talento ce l'ha, la bravura ce l'ha, la voglia di fare ce l'ha. Ci sono tanti artisti italiani che hanno capacità di fare cose straordinarie, ma non le sfruttano per la chiusura della nostra società. La fuga di cervelli non comprende più solo la scienza o le materie umanistiche, ma ormai comprende anche l'arte. L'Italia sta perdendo alla grande, questa volta, e sembra far finta di non accorgersene.

Anonimo ha detto...

Quello che dite è tanto vero quanto triste. E' indubbio che l'editoria italiana se ne infischia altamente di tutto ciò che è nuovo e non porta guadagni sicuri. Ma perché bisogna assoggettarsi a questa politica sconsiderata? Voi giovani promettenti potreste (come accade in Giappone e in Francia)unire le vostre forze e pubblicare indi (ci sono anche i contribiti statali all'editoria per la divulgazione culturale) magari vendendo a basso costo a conquistando una bella fetta di pubblico. In verità sembra che alla rabbia ci sia piuttosto sfiducia. Ma c'è da ricorcade che nulla cambierà finchè non si deciderà di farlo. Avete la bravura, l'inventica, la tenacia dalla vostra...magari con un colpo di fortuna riuscireste a fare molto (anche per questo Paese di mentecatti).

Kimahri del Vento ha detto...

Non sapevo nulla del fallimento di Mangaka, e come dici tu, la cosa mi amareggia.
L'Italia è al centro di una mastodontica contraddizione in termini, dove alternativamente ci si lamenta per la mancanza di iniziativa e ci si lamenta per l'iniziativa stessa.

Chi volesse cercare di dire la propria nel mondo del fumetto, farebbe bene a rivolgersi alla Francia.

Ilenia Gennari ha detto...

Ma certo, noi mica ci arrendiamo. Non siamo arrivati dove siamo per non fare nulla. Abbiamo fatto trenta... Adesso facciamo trentuno.

KoShiatar ha detto...

Diciamoci la verità su una cosa però.
Mangaka conteneva pochissimo che non si potesse trovare in edicola a costi inferiori e con qualità uguale o superiore, che venisse dal Giappone oppure no.
Il formato contenitore in Italia non funziona e lo si sa da almeno 10 anni (esperimento di Express). In più sono pochissimi gli autori che sanno dire qualcosa di significativo in 4 o 5 pagine; non c'è neppure il tempo materiale di fare colpo sul lettore.
Mangaka è nato già destinato a fare questa fine, spiace dirlo, ma è così.
Sull'etica editoriale discutibile che stava dietro all'intera operazione di reclutamento degli autori, poi, non sto neanche ad esprimermi.

Sarina ha detto...

Scusa se mi intrometto.. ma sono capitata per caso sul tuo blog, e dopo aver letto questo post, non posso fare a meno di dire la mia... E' più forte di me. Anche io sono una di quelle "disgraziate" italiane che amano fare fumetto e che cercano di inserirsi da qualche parte. Trovo che quello che hai detto sia tanto vero quanto triste. La penso come te. Però penso anche che, indipendentemente dal contenuto della rivista, per lei sarebbe finita allo stesso modo. Che fosse costato poco o tanto. Secondo me non è quello il problema. Il problema è tutto il resto. Come hai detto tu, gli italiani sono un paese di ottusi. Ed è opprimente. Mi è capitato a volte di vedere su deviantart (senza fare nomi di nessuno, ma ti assicuro che ci sono alcuni tizi che lo fanno con insistenza) di vedere o leggere cattiverie e commenti dispregiativi su di chi, come me, non cerca un collocamento di "stile", ma che cerca di creare qualcosa di originale e di suo, senza preoccuparsi troppo di dove potrebbe essere catalogato. Io quando vedo queste cose non posso fare a meno di pensare veramente c'è gente che capisce meno di niente, ed è pure tanta. Anche io, come molti altri, sto cercando di puntare al mercato francese.. in italia ci sarebbero davvero tanti autori in gamba, ma nella situazione attuale o rimani nell'ombra o cerchi "fortuna" all'estero. Anche in queste "piccole cose" si rispecchia lo stato della situazione generale dell'Italia. Tristezza.
Scusa il piccolo sfogo, penso che seguirò il tuo blog, se non ti dispiace. A presto.

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