Scorci glaciali


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Gna.

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Prove di capelli...


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Recensioni da Lucca 2011: HYOUTAN! - Cursed Moon


ZOMP!

Buonasera.


Come vedete, ho ribaltato completamente il blog. Ha una grafica molto più ordinata, meno tirata su a caso, ma più BRR.

In realtà tutto questo freddo ha un senso. Ma boh, vedremo.



NELFRANTANTO


Sono di nuovo qui con una seconda recensione: Cursed Moon, dalla fanzine autoprodotta Hyoutan! come avevo anticipatamente anticipato qui.

(Chiedo scusa alla precedente recensita, che mi son scordata di mettere la trama del suo fumetto nella recensione. D'ora in avanti lo farò..)

Premetto: Sono una grandissima rompicazzo puntigliosa. Quindi, se vi sembro eccessiva, è probabile che io lo sia.

Cursed Moon
Selene MoonLight, una ragazzina italo-americana dai lunghi capelli argentati, si trasferisce a Roma per un periodo di vacanza a casa di suo "zio" Nerito. Ma non poteva di certo immaginare che si sarebbe imbattuta nel ragazzo più strano e psicolabile che potesse capitarle! Endimione Lico, nipote biologico di Nerito, anche lui trasferitosi dallo zio. Per cominciare, il loro primo incontro non è certo dei migliori! Selene sperimenta in prima persona la natura un po' contorta, esagerata e folle del ragazzo; [...] Senza contare che sia Lui, che Selene, custodiscono un grande segreto ciascuno, che ha a che fare con le notti di Luna Piena e di Luna Nuova....e la volontà degli Dei.

La storia si apre con una bella premessa mistica che parla di Zeus che condanna gli altri dei a reincarnarsi perché giocano con le vite dei mortali.
(Riflessione mia: Zeus, questa è ipocrisia bella e buona. Non eri tu che ti trasformavi in toro per violentarti le fanciulle degli altri?)

(Vabbè, ma Zeus era un tamarro fedifrago, ci può anche stare, volendo.)

Continuamo!
Niente da dire qui, è abbastanza apposto. Forse, solo nella prima pagina, l'ultimo dialogo si nota poco, io l'avrei fatto anche questo a sfondo bianco.
Bellina davvero l'introduzione, comunque. Mi piace il tuo stile, soprattutto gli occhi. Non saprei dire cos'è, esattamente. Però mi piace.

In generale noto un buonissimo uso dello storytelling. (Molto interessante il passaggio tra pagina 9 e 10. :D) Però noto che c'è ancora qualche titubanza sugli sfondi. Per esempio, non ti ho visto disegnare neanche uno sfondo in prospettiva; questo è male. Gli sfondi con delle belle prospettive sono molto dinamici, usare l'assonometria come hai fatto tu, spesso può smorzare un po' troppo, come nella vignetta dove lei guarda la scaletta dell'albero: solo lei è in prospettiva e questo fa un bel po' strano. ;)
Consiglio anche a te quello che ho consigliato alla tua collega: NON rinunciare MAI ad una buona inquadratura; se hai un'idea in mente, non cercare di cambiarla perché non sei in grado di disegnarla: cerca un compromesso. Prova prima di tutto ad imparare le basi della prospettiva.
La trovi tranquillamente su Internet e la cosa bella è che non hai bisogno di prendere misure esatte. Una volta imparato il metodo, la puoi applicare anche in maniera intuitiva.

Insomma, comincia con i cubi e le costruzioni e vai avanti per livelli aiutandoti con fotografie di riferimento e studi dal vero, arriverai presto a fare sfondi come questo:






Bello vero? Io lo adoro. Sono due splash page affiancate. E una vignetta così è tanto difficile quanto comunicativa. Non so se sia una foto trasformata in retino, ma non credo. Mi pare proprio che sia disegnata e retinata. Può darsi che sia una foto ricalcata. Boh. Sinceramente la cosa non mi interessa. È BELLA.

Personalmente non ricalco mai gli sfondi. Me li studio per bene, a volte faccio pure le piantine, e poi le costruisco nella scena. Successivamente inserisco i personaggi.
Ti consiglio tantissimo di guardarti bene i lavori di Asano Inio. È un genio dello storytelling, molto sottovalutato, secondo me.

In generale hai fatto buon uso dei retini, non soffocano, ma le pagine non sono neanche eccessivamente vuote. In generale non ho più nulla da dirti, ti dirò le cose nel dettaglio:

Pagina 1: Già detta la cosa del dialogo.

Pagina 8:  (non è una correzione, ma un consiglio personale) A parer mio, i quadratini che indicano il cambio di scena, qua sono superflui. Il lettore capisce benissimo che avviene un cambio di scena. Addirittura, chi non ha dimestichezza col linguaggio del fumetto, potrebbe non intuire cosa significano.

Pagina 12: Lui è di spalle, lei nota i suoi occhi dorati. Una persona come può notare il colore degli occhi di una persona di spalle e per di più da più di un metro di distanza? La cosa è un pochetto forzata. Sappi che potevi benissimo farle notare la cosa più avanti) ;)

Pagina 15:  Fai attenzione a come costruisci gli sfondi. Il pavimento della casetta è TROPPO sottile. Non potrebbe mai reggere il peso di anche solo una persona.
Qua non si vede granché, ma il pavimento di una casetta sull'albero tendenzialmente è retto da delle travi messe obliquamente o perpendicolarmente e spesso ci sono più di uno strato di assi per renderlo solido.




Pagina 16: Credo che sarebbe stato meglio spostare il baloon con scritto "Ah giusto... ma tu chi sei?" in quella zona vuota in alto. Il percorso visivo c'era comunque, e quella zona vuota non fa più sembrare non-equilibrata la terza vignetta.

Stessa cosa anche a pagina 23.

Pagina 25: Qua hai una scena simile a quella che ho recensito alla tua collega. C'è sempre un personaggio che sta per cadere, quindi penso che anche qui si possa giocare con l'inquadratura.
Lei sta per cadere da un posto alto, dico bene? E allora perché non accentuare la cosa con un'inquadratura dal basso?
In questo modo si accentua l'altezza della loro posizione. È psicologia. ;P




Fine.

Ci vediamo per la prossima recensione di Brothers e nel frattempo comparirò magari tra una recensione e l'altra con qualche bozza o novità.

GNAPPA!

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Recensioni da Lucca 2011: HYOUTAN! - Desire Boy



Buongiorno miei 3 lettori.

Faccio qualche saltello, sorseggio thé verde e vi dò un bacino.



Toh.






Oggi, camminando per casa, ho deciso di rileggermi qualche compera da Lucca e la mia scelta è andata su Hyoutan!


Cito dal loro sito:


Hyoutan! Un gruppo di 4 ragazze con la passione per i manga! [...]Ci siamo conosciute su internet, vagando per Forum e GDR e abbiamo scoperto di avere questa passione in comune per il disegno manga da un paio di anni circa, anche se alcune di noi si erano conosciute già qualche tempo prima di formare il gruppetto che è diventato poi "Hyoutan!". Ultimamente (da circa un annetto) ci siamo avvicinate parecchio e dopo aver discusso al lungo sul fatto che pubblicare manga in Italia non è facile per gli italiani, ci è saltata in mente questa balzana idea della Rivista Fanzine, un progetto bellissimo che, abbiamo appurato, anche altri prima di noi erano riusciti a realizzare.


E quindi, questo è il frutto del loro lavoro:








Niente, ci ho dato una lettura approfondita post-post lettura (visto che me la sono riletta due volte, come un po' tutte le fanzine che compro) e ho deciso di recensirla.
Perché?


Che domanda del cavolo. :°°D
Insomma, la gente fa recensioni per esprimere una propria opinione su qualcosa, per fare critiche costruttive e perché ci tiene.


Perché?


Perché è interessante vedere come gli altri ragazzi lavorano e dare un'opinione sul loro operato, e insomma, per far conoscere anche un po' queste realtà, così che il settore delle autoproduzioni acquisti un certo spessore.


Perché?


Oh, ma me li volete levare dalle balle 'sti bimbetti cagacazzo?! Andate a chiedere "Perché?" a quel pedofilo di Papà Castoro, io devo andare avanti a scrivere recensioni.

Per-



*calciorota*



Ok, spero di non essere troppo cattiva.

Farò una recensione molto approfondita e partiremo con la prima storia, Desire Boy, di Francesca (Chichiri) Landi. 


Dunque. In generale, posso dire che Chichiri ha uno stile influenzato tantissimo da Yuu Watase, (quello della vecchia scuola), e questo per un primo momento va bene, ma successivamente diventa problematico. Quello che le consiglio, anzi ti  (la leggerai, questa recensione? posso parlare in seconda persona?) è di non aver paura di osare.
Di mostrare di più te stessa, non solo nella storia o nelle tematiche, ma anche nello stile. Insomma, so che magari non è il tuo primo pensiero, perché preferisci esercitarti sulla tecnica o sul migliorare magari la comunicazione narrativa, ma se ti do' questo consiglio è per una ragione ben precisa: quando un lettore vede una tavola, non nota come prima cosa la linea che usi o come racconti. Nota il tuo stile.

C'è un certo momento della vita di un fumettista, dove deve cominciare a trovare una identità stilistica, per far sì che chiunque veda una sua tavola, possa dire: "È di Francesca Landi!" È molto importante essere riconoscibili agli occhi del pubblico, perché per loro è un sinonimo di garanzia. Quando vedono il tuo stile da qualche parte, si fermano e dicono: "È suo, ne sono sicura!" e magari, solo perché vedono che ci sei tu, si fermano a dare un'occhiata.
Purtroppo se il nostro stile riconduce troppo allo stile di qualcun'altro, la prima persona che salterà alla mente del lettore, non è colui che ha lo stile influenzato dall'autore famoso, ma QUELL'autore famoso. E magari, col fatto che vedono poca intraprendenza sotto questo punto di vista, partono prevenuti.

So che questo discorso contrasta magari con l'idea di un esordiente che si rifà all'autore famoso, ma c'è sempre da considerare il mercato a cui ci rivolgiamo.

Da noi c'è molta voglia di vedere personalità nuove. E spesso personalità nuova, significa anche uno stile nuovo, originale.
Quindi, d'ora in avanti non trascurare questa cosa. 
Questo è un consiglio spassionatissimo.


Prenditi tutto il tempo che vuoi. Non metterti lì con l'intenzione di ribaltare il tuo stile, perché non ci riuscirai. Devi piano piano aprirti verso nuove letture e cominciare a considerare magari, un modo tuo e personalissimo di disegnare le persone. Staccarti un po' dalla tua "mamma stilistica" che è la Watase. Sei molto affezionata a lei e al suo stile, ma prima o poi dovrai staccartene. ;)


Anche io ho avuto un breve periodo un papà stilistico, Ken Akamatsu. Già, non ci credo nemmeno io.




Ora parliamo dell'opera in rivista. Mi baserò su quanto ho letto e per il momento, da lettrice e non da piccola autrice quale sono, mi azzarderò a dire che va subito troppo al sodo.
O MEGLIO. 
Hai cercato di dare importanza a troppi personaggi in troppo poco tempo.
In 30 pagine, ci fai conoscere:


-I due del prologo. (che non sapendo chi sono, li consideriamo "a parte")
-L'incantatrice.
-Sho.
-Focus.
-Frahyl.
-Yuri.
-Un certo "Alex".
-Ishiw.


Tutti in una volta.
Carichi il lettore di così tanti personaggi, così tante informazioni, che purtroppo si fatica a imprimerli in testa. Penso che avresti potuto fare un lavoro migliore presentandoceli poco alla volta. Magari, potevi partire parlando di Frahyl, Yuri, i due del prologo, Sho e Focus.


A mio parere, il flashback dell'incantatrice poteva avvenire anche dopo. Bastava già il flashback dell'inizio a creare un'atmosfera di mistero, sufficiente a dare appeal alla storia e, sempre a mio parere, la faccenda magica potevi introdurla successivamente in un altro modo.
Così già presenti due discostamenti dalla linea temporale (in successione, per altro) che assieme appaiono un po' eccessivi e possono confondere le idee.
Inoltre, col fatto che hai inserito un prologo molto mistico, avresti potuto inserire un richiamo a quel prologo durante il capitolo. Perché un lettore legge la vicenda e capisce che questo prologo magico del velo di Shinjitsu non c'entra nulla. Viene percepito come "di troppo".


Stessa cosa, potevi introdurre dopo la tipa sconosciuta e Ishiw, perché sono co-co-protagonisti e di per sé non sono essenziali in questa parte di storia, anzi, come ho già detto, affollano un po' la vicenda. Potevi mostrarli come personaggi di sfondo, ma evitare di approfondirli o dare loro eccessivo spazio.


L'ultimo personaggio di cui devo parlare è Alex.
Lui è stato quello che mi ha mandato in panico. Quando si è parlato di lui, ho scollegato il cervello. Non ho più capito cosa è successo, qual'è il rapporto fra lui, Frahyl e Yuri. Addirittura, l'ho capito solo con quest'ultima lettura e in un certo senso è ciò che mi ha spinto a scrivere la recensione.
Introduci questo altro tipo a voce e gli dai una certa importanza, visto che Yuri sembra geloso di lui. Ma essendo per il momento totalmente marginale in una vicenda dove appunto c'è già folla, semplicemente i casi sono due: o il lettore ignora le informazioni che hai dato su di lui e tutto il relativo dialogo; (quindi si lascia anche scappare la parte dei sentimenti di Yuri), oppure confonde Yuri e Alex, come ho fatto io.
In una prima lettura mi sono parsi la stessa persona ed è questo che mi ha mandato in casino, perché mi sono ricordata che invece quello era Yuri e quindi non ho più capito che era successo;  proprio in questo momento arriva Ishiw che aggiunge confusione alla scena.


Insomma hai messo un po' troppa carne al fuoco.


...




Ultimissima cosa aggiunta alla fine. Perché un tipo a caso passa e la spinge di sotto? Non te lo sei chiesta? Mi sa che i lettori sì. X°D Potevi fare che parlando e scherzando, per sbaglio Yuri la spingeva di sotto.




...




ALTRA COSA MI ERO DIMENTICATA. X°DDDDDDD
Mi pare un po' strano che lei non si stupisca che un tipo la prende al volo mentre sta cadendo da un ponte altissimo.
È una reazione abbastanza inusuale, non è molto convincente, insomma, ecco.




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Altri wippete!

Oggi è il giorno delle wip. Tre progetti a cui lavoro contemporaneamente.


Questo è un disegno libero da portfolio. Una rivisitazione del dipinto di Manet, Olympia.




Un progetto di cui non dico ancora nulla. :P



Un manifesto pubblicitario per la band esordiente Energon. :)



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W.I.P.


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BADABOOM!

Rinvengo dall'oltretomba! Eccomi qua a scrivere un nuovo post su questo blog in stato di semi-coscienza.
Oggi vorrei parlare di questa iniziativa a scopo ecologico:

http://www.doveconviene.it/co2neutral/

Si tratta di un'iniziativa che si occupa di riparare all'inquinamento che il web produce. Tutti possono pensare che il web sia totalmente pulito, in verità le sedi dei server su cui ogni giorno (io no) scriviamo, sono dei veri ciuccia-energia. Per questo, per ogni blog che pubblicizzerà l'iniziativa, verrà piantato un'albero A Göritz, presso Coswig (regione di Saxony-Anhalt), in Germania.

Basta pubblicizzare il sito sul proprio blog come ho fatto io, piazzare il logo nella nostra pagina e inviare una email a co2neutral@doveconviene.it

Io lo sto facendo proprio ora, mi sento più sollevata, sapendo che il mio blog è a impatto zero!

Mi raccomando, contribuite numerosi, basta poco!



**********************************************************************************
SPAZIO PUBBLICITARIO
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Se non lo avete ancora sentito nominare, dateci un'occhiata:
MangaSchool!
MangaSchool è una neonata scuola di fumetto, nata dall'associazione di Venezia Comix. In collaborazione con PuroManga.com, il corso è tenuto da Enrica Fastuca(Enrychan).
Ho deciso di pubblicizzare questo corso, perché mi trovo molto in sintonia con le idee di base dell'accademia. In particolare con l'idea che che non bisogna insegnare ai ragazzi a copiare dai manga giapponesi, ma utilizzare quelli che sono i loro stilemi, le tecniche (non solo grafiche) e re-interpretarli a piacimento dell'autore, mischiandolo con ciò che è la sua cultura di base, con ciò che lo ha entusiasmato da piccolo e non, insomma a prendere le regole con le pinze e rovesciarle a nostro piacimento.

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Pubblicizzo il nostro SECONDO CONCORSO!

I premi in palio sono succosissimi, dateci un'occhiata!
Quest'anno il tema è liberissimo e la tecnica liberissima, perché stamperemo...... A COLORI!
Partecipate numerosi!
Per saperne di più...

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A proposito di Taboo n°1

Informo i miei 3 lettori, che molto probabilmente a finire dentro Taboo, non sarà Le Maschere di Madeleine Lemaire.
Perchè? Perché vorrei pubblicizzarlo sotto editore e magari allungarlo ancora un po'. Per la Francia, se tutto va bene.
Su Taboo ho deciso che posterò autoconclusive, sempre, così non mi troverò ogni anno a dire: "Devo continuare il mio fumetto dell'anno scorso." e inoltre mi scoccia che qualcuno debba aspettare un anno per leggere come continua la mia storia!

Quindi... quindi niente. Questa è. Non vi dico nulla per la prossima storia, perché nonostante sia già pienamente impostata e stia già inziando le matite, conoscendomi, succederà qualche imprevisto. Per cui...
Su questo argomento ci si ribecca appena ho aggiornamenti sicuri da dare. :) Nel frattempo parlerò del più e del meno.

Adieu.

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Ciao Stephy. :D



Sarà questo il vero protagonista de Le Maschere di Madeleine Lemaire? Mah. Stephan, sei troppo difficile da disegnare.

Però così sei decisamente più tu e mi vieni meglio.

Lo so, assomiglia a Flynn Rider. È inevitabile. Non gli cambierò mai i capelli, visto che era esattamente ciò che mi creava problemi. Tuttavia, ha un colore più chiaro di capelli. È biondiccio, per cui non è che ci somigli molto. Non li cura molto. Ha quella che io chiamo "Sindrome del capello a metà", per colpa della quale, continua a toccarseli, perché:

-Sono troppo lunghi per poter avere una visuale decente.
-Sono troppo corti per entrare in una coda.
-No, non indosserà mai un cerchietto. Forse sotto tortura.

Che dite, sarà il tipo di persona che si va a far tagliare di nuovo corti i capelli, o aspetterà che cresceranno per farci la coda?


A proposito, vi ho detto che ho l'ovetto di pasqua di Rapunzel? \*[]*/ Appenderò la carta in camera.

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Schizzi

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Wow? Io vi amo tutti.

Torno dopo tanto tempo, carica di gioiamicatanto.

Dunque, sto lavorando ancora alle MaschereDML, ma è un periodo molto stressante e a volte temo di non finire in tempo per la rivista. Maledetti esami.

In ogni caso, mi fa piacere che i miei precedenti troll-post abbiano attirato qualche amicizia e inimicizia. Sapete, come si dice: parlatene male, parlatene bene, basta che ne parliate. No, tutto ciò è divertente, anche perché c'è gente che viene, lascia un insulto e una scoreggina e se ne va in allegria. Vi amo. XD

Sì, sicuramente è qualcuno che ha digitato: "Voglio diventare mangaka" su google e mi ha trovato fra i primi risultati (terzo posto, sapete? Che figata, non me lo sarei mai aspettata)

In ogni caso(x2), tralasciando che essere dei falliti a 19 anni senza nemmeno essere entrata nel mercato è una cosa assai divertente... ... ... ...devo dire che ultimamente sono proprio una stronza.
Mi sono proprio inacidita, mi fa male, la polemica. Sembro una di quelle zitelle dei telefilms americani che tra un Campari e un pigiamaparty, confessano alle altre di essere entrate in menopausa. In verità, sono esattamente come mi disegno.
Esiste una citazione che per me è opportuno variare: "Non sono buona. Sono malvagia e mi disegno pure così." Poi, ogni tanto emerge l'animo da agnellino che è in me, ma dura solo con certe persone.

Che dire, mi spiace. Mi serve una bella vacanza, evidentemente.
Ho le mie idee, mi informo sul mio campo, do consigli, faccio la saccente, ma lo faccio per evitare a chi mi legge di fare errori che altri hanno fatto.
E che a volte ho fatto anche io. (Oddio, ancora non ho incontrato calci in culo sufficientemente corposi, ma sono sempre in tempo per farlo e sono certa ne farò, nonostante stia sempre all'erta)
So che non mi ascolta nessuno, so che vi stanno sul cazzo queste ramanzine, soprattutto da parte di una che non ha neanche così tanti anni in più di voi. Ma sappiate che non lo faccio per vantarmi di essere una donna vissuta, (cosa che non sono affatto, ripeto) ma per fare informazione. Informarsi sulle cose è importante per non arrivare impreparati.
Poi, non so. Fate come vi pare.

Tenete solo conto che quando qualcuno vi dice di cambiare dopo che lo ha fatto anche lui, vuol dire che sta cercando di evitarvi brutte esperienze; non lo fa perché odia quello che fate, visto che fino a prova contraria, è esattamente ciò che anche lui faceva poco tempo prima.

In ogni caso(x3), ripeto. Fate come vi pare.
Insultatemi pure per quello che vi dico. Basta che prima di chiudere la finestra internet con dentro il mio blog pensiate un attimo a quello che avete appena letto.


____________________________________________________________________________

Momento attualità

Non esiste. Non ne voglio parlare. Sono stufa di parlare di attualità. Del governo, dell'ignoranza, della guerra, delle catastrofi naturali tranquillamente evitabili con un po' di buonsenso, dei 150 anni dell'Italia.

Questo post è finito. Andate in pace.

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Oggi sto tranza. ò_ò



Oggi stranamente non sono in vena di polemiche.
Mi limito a postare lo schizzo della settimana e anticipo la trama del mio fumetto per Fattore Manga:

Le Maschere di Madeleine Lemaire

Da qualche anno si vocifera che villa Lemaire sia infestata da uno spirito maligno.

Stephan è un ritrattista errante arrivato da poco in città, attirato dalle voci sulla padrona di casa.
Egli mette anima, corpo (e faccia) nell'arte che tanto adora. I ritratti sono per lui il modo per imprimere nella memoria le persone e i luoghi che incontra: rimasto affascinato dalla misteriosa donna, vorrebbe ritrarla e catturarne "l'anima", scoprire chi si cela dietro le tante maschere che ogni giorno vengono generate dalle parole della gente.
L'unica che sembra poterlo aiutare è Louise, la domestica della casa, l'unica a conoscere a fondo Madeleine Lemaire.

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ARTE O NON ARTE, QUESTO è IL PROBLEMA!

"L'arte, nel suo significato più ampio, comprende ogni attività umana - svolta singolarmente o collettivamente - che porta a forme creative di espressione estetica, poggiando su accorgimenti tecnici, abilità innate e norme comportamentali derivanti dallo studio e dall'esperienza. Nella sua accezione odierna, l'arte è strettamente connessa alla capacità di trasmettere emozioni, per cui le espressioni artistiche, pur puntando a trasmettere "messaggi", non costituiscono un vero e proprio linguaggio, in quanto non hanno un codice inequivocabile condiviso tra tutti i fruitori"


La ragazza, seduta davanti al suo pc, fu colta improvvisamente da un grande dubbio. Cos'è l'arte? Quello che ama fare che cos'è?
Cos'è cercare di trasmettere emozioni attraverso la fusione di disegno e testo?
Leggendo la definizione del termine su una nota enciclopedia internettiana, capì di non essere strana, matta oppure artisticamente poco istruita.
Era arte.
Per curiosità, volle vedere di che tipo di arte fosse.


Discipline artistiche


Performance Art
Teatro
Danza
Musica


Arti visive
Pittura
Fotografia
Incisione


Computer grafica
Arte tessile, arazzo, ricamo
Videoarte


Arti plastiche
Architettura
Land Art
Origami
Scultura
Cinema
Letteratura


Arti concettuali
Arte postale
Arte di relazione



Con grande shock, scoprì che non era nella lista.
Il fumetto non era neanche citato. Era citata, però, la mail art... MAIL ART. Non diremo, ironicamente, che è molto più importante. Giusto un poco più conosciuta del fumetto.

La voce era citata solo dopo, nella lista dove si sono ricordati di aggiungere la categoria "arte sequenziale", peraltro, senza neanche una definizione propria, proprio come la (s)conosciutissima Fiber Art o l'arte della "profumeria".

Ma il fumetto...è un'arte, oppure no?

Chiedetelo alla gente.
Molti (tantissimi, soprattutto artisti che dovrebbero essere di mente aperta) risponderanno che non la ritengono neanche un'arte. Un'attività lucrosa e di bassa qualità. Se gli chiederai "perché?", ti risponderanno: "Eh, sono tutti stereotipati, così facili da disegnare, e poi si fanno solo per vendere"
E gli lanceresti volentieri un pianoforte sulla faccia, perché PUNTUALMENTE si dimenticano che gli artisti del passato lavoravano su commissione e loro stessi fanno quadri per vendere, a prezzi esorbitanti, un'IDEA.
Perché nella pittura di oggi non si vende il disegno, si vende l'idea. L'idea di tagliare una tela con un taglierino. L'idea di fare una macchia rossa su sfondo bianco. Non venitemi a dire che fare una macchia rossa su sfondo bianco è un grandissimo sfoggio di capacità tecniche, perché vi fucilo. L'arte non è solo l'idea.
Arte, è tecnica ed idea. Entrambe le cose. Non una o l'altra. Tutt'e due. E uno, per disegnare fumetti, ha bisogno di entrambe le cose.

L'idea per creare qualcosa di nuovo e comunicare sensazioni, messaggi alle persone che lo leggono;

La tecnica, per farlo nel migliore dei modi.


Ma non basta, questo.
Attaccati e sconfitti su questo punto, allora sfodereranno un altro argomento: il fumetto è un'arte non unica. Si vendono copie e non disegni unici al mondo.
Buono.
Allora vorrà dire che si venderanno pure le tavole originali (a privati!), oltre che il fumetto.
Se tu, ricca persona, sei desiderosa di acquistare una tavola originale da appenderti in corridoio, compra la mia tavola originale a 100euro, che ne so; se non sei abbastanza ricco, comprati il volume.

Felici i ricchi, felici i poveri, felici i fumettisti, felici i pittori.
A me sembra tanto facile.
Per tante persone non lo è.
C'è proprio un'ottusità di fondo che non si spiega in nessun modo.

"Certi fumetti danno messaggi superficiali e mal disegnati. Sono disegnati solo per seguire la massa del popolino, non per istruirlo ad aprire la mente alla bellezza della vita."

Ah.
Nella pittura no?
Strano, eppure io vedo tutti i difetti del fumetto, anche nelle altre arti.
Strano, strano davvero.
Il cinema? Non asseconda forse la "volontà del popolino?" E che ci fa nelle arti maggiori?
E la letteratura? Non ci sono forse libracci orribilmente scritti che assecondano le basse fantasie della gente? E perché è ancora ritenuta così importante?

La merda c'è ovunque.
Ci sono fumetti mediocri, mal realizzati, superficiali, ma ci sono anche veri e propri capolavori, tecnicamente ed espressivamente.
Ci sono dipinti mediocri, mal realizzati, superficiali, ma ci sono anche veri e propri capolavori, tecnicamente ed espressivamente.
Ci sono film mediocri, mal realizzati, superficiali, ma ci sono anche veri e propri capolavori, tecnicamente ed espressivamente.
Ci sono sculture mediocri, mal realizzate, superficiali, ma ci sono anche veri e propri capolavori, tecnicamente ed espressivamente.
Ci sono...

Possiamo andare avanti all'infinito, un gioco divertente. Ma la realtà è questa: non è possibile in alcun modo attaccare il fumetto, definendolo di bassa qualità, rispetto a quelle che sono le arti maggiori. Sono tante cose da dire, ancora, ma sono stanca e non mi va.

Ditelo voi.


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